Il simbolo della Comunità

Due orsi che bevono alla fontana: lo stemma della Comunità di Vallarsa, emblema che probabilmente è nato con la Comunità stessa.
Infatti, il luogo ove la Comunità si raccoglieva per la Pubblica Regola e che è denominato “Piazza di Vallarsa”… “loco solito”… “sagrato antistante la chiesa di S. Vigilio” … “piazza appresso la chiesa” … di certo aveva un nome anche prima che vi fossero costruite la piazza, la chiesa, la casa della Comunità. Questo luogo, nei primi documenti dell’archivio parrocchiale, viene indicato come il “Maso dell’Orso”, oppure come la “Casa agli Orsi”; mentre nell’urbano del 1694 che costituisce il primo documento catastale circa i beni della Chiesa, viene chiamato “Maso dell’Orso alla fontana”.
E quindi da supporre, e l’ipotesi sembra la più verosimile, che lo stemma corrisponda al toponimo, ossia al nome del luogo dove la Comunità si riunì fin dal suo sorgere.
Dalle ricerche effettuate dal Centro Promozionale Vallarsa con la consulenza del dott. Albino Casetti, emerge inoltre come nessuna famiglia ebbe mai questo stemma: nè i “Barenbrunner”, né gli “Orso”, nè i “Dell’Orso”; lo stemma appartenne solo e unicamente alla Comunità di Vallarsa.
Fin dai tempi più remoti, la Comunità si era dato questo simbolo in modo del tutto originale ed autonomo, e lungo i secoli, seppe conservarlo intatto evitando qualsiasi manomissione. Autorevole in questo senso appare il Decreto del 6 dicembre 1799: in esso la Comunità difende lo stemma perché lo sente parte integrante della sua storia, per queste ragioni non poteva essere messo in discussione da alcuno, neppure dal parroco.

“Fu inoltre esposto al Consiglio, avere scoperto sopra la porta della Canonica Parrocchiale inciso sotto l’arma (insegna) di questa Comunità un segno di tre coste, che significa il sigillo, ossia arma del vecchio Parroco Giò Domenico Costa. Percioché questo Consiglio ha deliberato che tosto siano dette tre coste subito levate, e ciò senza remora ordinando alli rappresentanti di dover immantinente adempiere questa deliberazione”.

Sui documenti dell’archivio comunale, il sigillo della Comunità appare dal 1722, ma lo si può ammirare soprattutto sulla casa della Comunità, sulla campana maggiore di S. Vigilio e sull’epigrafe del campanile dove è dichiarato “insignia Comunitatis”.
Se con questo “segno” la Comunità seppe testimoniare sicura chiarezza di identità, l’uso che ne fece, fu sempre finalizzato a proclamare e a trasmettere quel senso comunitario profondo e vitale che sgorgava dalla sua storia di esperienza e di vita: quasi un suggellare che le opere compiute dalla Comunità sono unicamente espressione dei valori nei quali la Comunità crede, si riconosce, si edifica.