In Vallarsa agli inizi del XVI secolo

Martini A.* Boninsegna A.*

CLEUP Ed., Padova, 2015. Pagg. 32.

 

* Centro Studi Museo Etnografico

 

L’oggetto di studio è una copia di atto notarile la cuidatatio cronica è:
“1525 gennaio 8, domenica”. Trattasi dell’inventario dei beni immobili e mobili della chiesa di S. Vigilio in Vallarsa e di tutto quello che il comune, i masi,
i fuochi e le masserie hanno
da versare annualmente
alla chiesa e al prete.
È un inventario dettagliato
e minuzioso e, alla luce
dello studio paleografico,
delle ricerche, come pure
dell’approfondimento storico
del Tardo Medioevo e del Primo Rinascimento, è un documento che si è rivelato prezioso
per ricostruire quello che era
lo status della Valle al tempo.
Purtroppo la pergamena oggetto di studio è stata lacerata ed è stato asportato praticamente tutto
il “protocollo”. Vengono in definitiva a mancare le informazioni circa gli attori, le motivazioni e tutte le condizioni che hanno contribuito a porre in essere il documento stesso. Trattandosi dell’inventario dei beni della chiesa, la cancelleria del principe vescovo ne fece debitamente copia.
Dal “protocollo” si viene a conoscenza che agli abitanti della Vallarsa era stato richiesto dal vescovo di redigere “l’inventario dei beni della chiesa di San Vigilio di Vallarsa”. Per questo motivo, i rappresentanti del comune si riuniscono domenica
8 gennaio 1525 in canonica insieme al notaio Marco dalla Porta che redige l’atto.
Non è noto il motivo per cui nel 1553 sia stata chiesta al notaio Antonio Benvenuti di Chiusole la copia dell’atto notarile del 1525. Tuttavia, per quanto riguarda
le informazioni che esso fornisce, il documento si può ritenere attendibile
perché esse sono confermate dalla copia della cancelleria vescovile.
Si hanno così precise informazioni circa le situazioni alle quali esse sono correlate nel contesto socio-politico, economico, culturale e religioso della Valle
agli inizi del XVI secolo.