La cappelliania di S. Virgilio eretta Curazia

Archivio Arcipretale Parrocchia di Vallarsa
pergamena n° 59 anno 1538 con sigillo di B. Clesio

CONFERMA ARCIVESCOVILE DEI PATTI TRA LA COMUNITA’ DI VALLARSA E IL PIEVANO DI LIZZANA. LA CAPPELLANIA DI S.VIGILIO ELETTA A CURAZIA 1538

(versione di don Ivo Leonardi)

BERNARDO, per divina misericordia cardinale prete di Santa Romana Chiesa col titolo di Santo Stefano al Monte Celio, vescovo di Trento, presidente del Consiglio della Sacra Romana Regia Maestà, cancelliere supremo e luogotenente delle Provincie dell’Austria Superiore: a tutti e singoli i fedeli cristiani, che leggeranno la presente nostra lettera, il saluto nel Signore.

Per dovere del nostro compito pastorale siamo tenuti a promuovere, per quanto possiamo con l’aiuto di Dio, i pii desideri dei fedeli in quelle cose, che si riconoscono tornare a lode e onore di Dio, incremento del divin culto e salute delle anime.

Orbene, da parte dei nostri diletti Antonio fu Giacomo de Zendro dalla Piazza, oste, e Giorgio da Dosso di Valmorbia, ambedue da Vallarsa, sindaci, ossia procuratori, di detta comunità e villa di Vallarsa della nostra diocesi, ci è stata inoltrata una petizione, che conteneva questo:
Recentemente tra il defunto sacerdote Giovanni de Re, già pievano della pieve parrocchiale di Lizzana della nostra valle Lagarina, da una parte, e gli uomi di allora, ossia i sindaci di Vallarsa, agenti per sè e la Chiesa di San Vigilio di detto luogo, dall’altra, sono stati stipulati dei patti e fatte delle convenzioni, osservati e osservate fino ad ora tra le parti, convenzioni che ci hanno presentato, perché siano viste, approvate e confermate.

Noi quindi, dopo aver ben bene esaminati quei patti e convenzioni, abbiamo ritenuto che alcuni di essi debbano rimanere immutati, altri invece debbano essere ammessi, fatti però i dovuti emendamenti e rintocchi nei capitoli di quei patti. Questi patti dunque, così come in futuro dovranno essere osservati da entrambe le parti, li abbiamo redatti nella serie e nel tenore come segue sotto, avuti anche il consenso e l’approvazione del venerabile in Cristo devoto diletto Tomaso Marsaner, canonico della nostra Chiesa Cattedrale di San Vigilio di Trento e maestro della nostra casa, già pievano della diletta parrocchiale di Lizzana.
Il tenore dunque e la serie dei patti è il seguente:
Primo: il pievano o il vicario del pievano di San Floriano di Lizzana, ogni anno il giorno del Sabato Santo, sia tenuto a fornire, a tutte sue spese, il Sacro Crisma, l’Olio dei Catecumeni e quello degli Infermi per l’uso della Cappella di San Vigilio di Vallarsa e degli uomini di quella comunità.

Inoltre: permettere che in detta Cappella di San Vigilio sia tenuta con dovuto onore e riverenza l’Eucaristia per gli infermi del luogo e il Battistero per battezzare i bambini.

Il cappellano della stessa Cappella possa anche amministrare liberamente i detti Sacramenti agli uomini di Vallarsa; cessi però la diabolica consuetudine di esigere o di chiedere qualche cosa per i suddetti Sacramenti, a meno che qualcuno voglia dare qualche cosa spontaneamente, per carità o a modo d’elemosina.

Inoltre: il suddetto cappellano, in riconoscimento della superiorità della Chiesa parrocchiale di Lizzana, ogni anno nella festa di San Martino, deve pagare al pievano di San Floriano 18 grossi carentani, che siano tenuti a dargli e sborsargli gli stessi uomini e comunità di Vallarsa, per motivo di quel riconoscimento.

Inoltre: l’eleggere e l’accettare qualunque sacerdote idoneo per officiare nella suddetta Cappella sia e rimanga sempre nella libera elezione della predetta comunità; e il pievano e i suoi successori siano tenuti a confermare per il momento l’eletto in detta Cappella e a presentano a noi perché sia istituito.

Inoltre: il predetto pievano e suoi successori non debbano mai più in perpetuo implicarsi nelle rendite e nei proventi della Cappella di San Vigilio, nè attentare qualche cosa (del genere), se non come è stato detto sopra.

NOI dunque, annuendo graziosamente e favorevolmente alle umili preghiere degli uomini di Vallarsa, avendo per ratificate e gratificate le suddette convenzioni e disposizioni, abbiamo ritenuto di ammetterle e approvarle con la nostra autorità ordinaria, come (di fatto) le ammettiamo e approviamo col tenore di questa nostra presente (lettera); senza pregiudizio però, in tutto il resto, per la Chiesa parrocchiale di Lizzana.

Vogliamo e fin d’ora stabiliamo che i singoli capitoli, da noi ordinati e ammessi come sopra, siano saldi e inviolabolmente osservati nei tempi perpetui, riservando tuttavia a noi e ai nostri successori l’autorità e facoltà di aumentarli, diminuinli o interpretarli, come sarà parso conveniente per la stessa necessità delle cose.

In fede e testimonianza di questo abbiamo ordinato di fare la presente (lettera) e fatta munire con l’appensione del nostro sigillo. Dato a Trento nel nostro Castello del Buonconsiglio il 17 ottobre dell’anno del Signore 1538.